Dopo un intenso weekend lungo trascorso a prendere il sole in costume nel sole novembrino, facendo il bagno nelle calde acque delle piscine termali Vescine a Suio per poi camminare nell'Anfiteatro Linceo tra i colori autunnali dei Monti Lucretili, domenica decidiamo di andare nella locale piscina coperta.
Tanto per non smentirmi, mi viene un'idea, ricordando un suggerimento di Pa': fare un salto alla fiera mensile di Osteria Nuova. 'Me ne hanno tanto parlato', dico convincendo Claudio ad alzarsi dal letto, fare colazione, vestirsi e prepararsi per uscire.
Saliamo in macchina dopo aver riempito il borsone con i costumi e gli asciugamani che 'tanto stiamo lì non più di un'oretta e poi andiamo a nuotare' e ci avviamo verso la fiera, che si presenta all'inizio più come un mercato che come una vera e propria fiera.
C'è tanta gente e sul ciglio della strada si vedono privati che cercano di piazzare animali di cucciolate numerose, prevalentemente cagnolini.
Sui banchi la solita mercanzia dei venditori ambulanti e qualche particolarità, cesti di vimini dalle forme inusuali, cappelli, pentole di rame, alluminio e pietra vulcanica, attrezzature agricole, tendaggi e oggetti vari.
Ci fermiamo a comprare delle pentole e delle padelle da una simpatica coppia che si offre di tenerci il pacco fino a che avremo deciso di tornare, di fronte al loro un banco dove acquistiamo una buona parte dei regali natalizi. Proseguiamo il giro, acquistiamo altri regali e stiamo per riprendere la via di casa quando il mio sguardo viene attirato da scarpe tra trekking e da lavoro.
Claudio intercetta la traiettoria e spera in cuor suo che io non veda ciò che si muove delicatamente sopra tutte le scatole: un batuffolo di pelo rosso con dolcissimi occhi color acquamarina.
Il mio viso inizia ad illuminarsi in un sorriso di tenerezza, il batuffolo inclina leggermente la testa, senza neanche pensarci un minuto i commercianti, abituati a capire il momento di debolezza del cliente, lo spostano sul mio petto. Il batuffolo ci si adagia comodamente e mi fa le fusa.
Claudio tenta di porre delle condizioni a quello che è ormai un atto evidentemente irreversibile e indiscutibile.
Sposto per un attimo gli occhi verso gli abili venditori che senza neanche profferir parola avevano già iniziato a preparare una scatola dove farlo viaggiare comodo. 'Cerca casa', mi dicono.
Per pura formalità chiedo conferma 'è maschio?', ovviamente lo è e altrettanto ovviamente non andremo in piscina quella mattina.
'Preferisci la scatola grande o quella piccola?', non saprei, non ho alcuna intenzione di allontanarlo dal mio abbraccio.
Mi spiegano che loro ne hanno già 13 e l'unica cosa che importa è che vada in una casa di persone che sappiano amarlo veramente, è lampante che siamo noi quelle persone.
Attraversiamo il mercato, Claudio, carico di buste, cerca invano di parlarmi in modo razionale di questioni pratiche fino a che non si scioglie nel contatto col cucciolo, io immersa nel mio idillio felino. Finalmente un gatto rosso!
Da quando abbiamo iniziato a vivere insieme ho potuto vedere le mie gatte soltanto quando vado dai Miei e io senza gatti, non so, sembra che la vita non sia completa, che manchi qualcosa.
Nel banco delle pentole e delle padelle la coppia si intenerisce davanti al micio e ci aiutano ad avvoltolarlo nella carta assorbente da cucina.
Lo trasportiamo tra gli sguardi curiosi delle persone verso la macchina, sempre tenendolo in braccio, ascolta la musica con piacere e durante il tragitto mettiamo un disco Nina Simone a volume non troppo alto mentre cerchiamo di capire che nome abbia il gattino.
Lui è tranquillissimo e si fa coccolare. Arriva a Mentana il 3 novembre, giorno della storica battaglia per la quale il nostro comune compare nei libri di storia, se il nome sarà Roxy, il cognome non può che essere Garibaldi!